Parkinson e Fisioterapia
Una delle frasi che vengono ripetute più spesso ad una persona con il Parkinson è che la fisioterapia le servirà, che è un aspetto imprescindibile nel trattamento della malattia. La Tartaruga è assolutamente d’accordo con questo, al punto che organizza e propone incontri con fisioterapisti convenzionati con l’Associazione.
In questo articolo, vi spiegheremo l’importanza di questa attività, citando fonti quali la Fondazione Limpe Parkinson (https://www.fondazionelimpe.it/parkinson-e-riabilitazione#:~:text=La%20Fisioterapia%20nella%20malattia%20di%20Parkinson&text=Sar%C3%A0%20possibile%20in%20tal%20modo,postura%20e%20della%20destrezza%20manuale), l’Associazione Pisa Parkinson (https://www.associazionepisaparkinson.it/riabilitazione/) e Parkinson Italia (https://www.parkinsonitalia.it/riabilitazione/#fisioterapiamalato) .
Innanzitutto, è importante ricordare che per la malattia di Parkinson non c’è ancora una cura risolutiva, ma ci sono diversi studi che dimostrano come la combinazione di terapia farmacologica, attività fisica e fisioterapia sia un mix particolarmente efficace.
Iniziare un percorso di fisioterapia
All’inizio del percorso di fisioterapia viene fatta una valutazione della situazione clinica di ogni paziente, valutando abilità residue, stile di vita e contesto sociale e famigliare. L’obiettivo è quello di creare un piano di attività personalizzato, in quanto persone diverse allo stesso stadio della malattia possono presentare esigenze differenti. Per questo motivo, l’attività di fisioterapia è di tipo individuale. C’è da fare, però, un appunto importante: per quanto ogni paziente abbia un suo piano di terapia, le attività si possono svolgere anche in piccolo gruppo. Questa è proprio una delle proposte della Tartaruga: piccoli gruppi di pazienti che svolgono ciascuno i propri esercizi, il che oltre ad aiutare dal punto di vista fisico, è essenziale per quanto riguarda la socializzazione. Fare movimento insieme ad altri, siano essi amici, conoscenti, altri soci dell’Associazione, è un modo divertente di conoscere altre persone, instaurare rapporti e sviluppare la sfera sociale, che non va mai dimenticata.
Aspetti fondamentali della fisioterapia
Gli studi dimostrano che grazie alla fisioterapia si riescono ad attivare interventi mirati di ri-apprendimento degli schemi di movimento persi, oltre alla possibilità di costruire nuove abilità motorie. Infatti, l’obiettivo della fisioterapia è quello di promuovere l’attività motoria, favorire l’indipendenza nelle attività della vita quotidiana e la partecipazione alla vita sociale, come sostengono anche le linee guida europee. Queste ci ricordano anche altri aspetti fondamentali della fisioterapia, quali:
- la personalizzazione del trattamento riabilitante;
- la partecipazione al processo riabilitativo non solo del paziente, ma anche dei suoi famigliari;
- l’importanza di lavorare con un’équipe interdisciplinare, in cui tutte le figure contribuiscono alla costruzione del programma riabilitativo. Il fisioterapista, infatti, è parte di quel team composto, tra gli altri, da neurologo, fisiatra, logopedista, infermiere, assistente sociale, psicologo.
I benefici della fisioterapia
Tra i benefici della fisioterapia, uno studio del 2008 ne evidenzia alcuni, come un miglioramento della qualità della vita, le condizioni fisiche generali, la forza muscolare, l’equilibrio, la velocità e la sicurezza dell’andatura. Un altro beneficio importante, come sottolineato dal Dr. Augusto Scaglioni (neurologo presso lo sportello Parkinson Parma), riguarda la depressione. Infatti, la fisioterapia, unita all’attività motoria, influisce positivamente sulla depressione. Dal punto di vista neurochimico, aumenta le endorfine, i neuromediatori che influenzano piacere e contentezza, provocando un’azione positiva sull’umore.
Alcuni esempi di esercizi
- per la rigidità: presa di coscienza, rilassamento e allungamento muscolare, postura corretta, mobilizzazione passiva, automobilizzazione e mobilizzazione attiva, svincolo dei cingoli (rotazione in direzione opposta di spalle e bacino), variazioni posturali ed esercizi di risalita dal suolo alla stazione eretta, posture correttivo/preventive, respirazione, controllo tensione emotiva, stimoli sensitivo/sensoriali;
- per la bradicinesia: stimoli acustici, stimoli visivi, verbalizzazione (autoverbalizzazione), strategie per il controllo del freezing, esercitazioni di mimica, ginnastica respiratoria;
- per migliorare o mantenere l’equilibrio: marcia con stop, cambi direzione, vari tipi di cammino (laterale, indietro), sbilanciamenti controllati tacco-punta, riabilitazione propriocettiva, risalite, half kneeling (posizione asimmetrica in ginocchio), attività occupazionali;
- per stimolare i movimenti di precisione delle mani: attività a domicilio quali la preparazione del cibo, il bricolage, il lavoro a maglia o all’uncinetto, la scrittura, ecc.
In conclusione, se non l’avete ancora fatto, è il momento di prendere appuntamento con un fisioterapista e cominciare il vostro personale percorso di riabilitazione, perché il futuro è muoversi insieme.